Wladyslaw Szpilman era un pianista e compositore polacco di origine ebraica, nato il 5 dicembre 1911 a Sosnowiec, in Polonia. È diventato famoso per essere sopravvissuto all'Olocausto e per la sua storia di sopravvivenza raccontata nel libro "Il pianista" e nell'omonimo film diretto da Roman Polanski.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Szpilman riuscì a sopravvivere alla deportazione nel ghetto ebraico di Varsavia, alla Rivolta del ghetto di Varsavia e alla successiva deportazione nei campi di concentramento nazisti. Grazie all'aiuto di persone coraggiose, tra cui un ufficiale tedesco, riuscì a sopravvivere nascosto a Varsavia fino alla fine della guerra.
Dopo la guerra, Szpilman è tornato a lavorare come pianista e compositore, diventando noto per le sue esecuzioni radiofoniche e concerti. Ha continuato a vivere in Polonia fino alla sua morte nel 2000. La sua storia di sopravvivenza e resilienza è diventata un simbolo di speranza e coraggio durante gli orrori dell'Olocausto.
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